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Cosa vedere dopo L’amica geniale? Ecco 5 serie tv che ti ricorderanno Lila e Lenù

L'amica geniale è giunta al finale di stagione e ora sarà difficile trovare qualcosa che la rimpiazzerà. Prova con queste 5 serie tv che ti ricorderanno il mondo del rione
Cosa vedere dopo L'amica geniale

Lunedì 9 dicembre 2024 è andata in onda l’ultima puntata de L’amica geniale, la serie italiana (tratta dai romanzi di Elena Ferrante) che ha riscosso un successo straordinario all’estero. Ora che anche la quarta attesissima stagione è finita, gli spettatori non sanno più cosa guardare. Ma niente paura: ecco 5 serie che ti faranno appassionare e ti ricorderanno la storia di Lila e Lenù.

1. La vita bugiarda degli adulti

Una serie che vale la pena guardare dopo L’amica geniale è La vita bugiarda degli adulti, adattata sempre da un romanzo di Elena Ferrante. Ambientata nella Napoli degli anni ’90, narra la storia di Giovanna Trada, un’adolescente di famiglia borghese, figlia di due insegnanti, Andrea e Nella.

Giovanna deve affrontare la delicata e difficile fase di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, scoprendo le varie complessità della vita degli adulti. Quando il suo rendimento scolastico avrà un calo, la ragazzina prenderà sempre di più le sembianze della misteriosa zia Vittoria, sorella del padre, il cui volto è censurato in tutte le foto di famiglia. Le due costruiranno un legame molto profondo: la zia aiuterà la nipote a trovare la propria identità, mostrandole la Napoli triviale e povera che non conosce, piena di contraddizioni e meraviglie.

2. Normal People

Normal People una miniserie diretta da Lenny Abrahamsone e Hettie Macdonald, tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice irlandese Sally Rooney. Tratta la complessa e intima relazione tra Marianne Sheridan e Connell Waldron, due giovani che frequentano la scuola secondaria nella contea di Sligo, sulla costa atlantica dell’Irlanda e che in seguito diventano studenti universitari al Trinity College.

Come ne L’amica geniale, viene mostrato il passaggio dall’adolescenza all’età adulta dei due, le disparità sociali e il potere trasformativo e al tempo stesso distruttivo delle relazioni personali.

3. L’altra Grace

Alias Grace (L’altra Grace) è una miniserie canadese, diretta da Mary Harron e ispirata al romanzo omonimo di Margaret Atwood. Ispirato a una storia vera, racconta la storia di Grace Marks, una giovane domestica immigrata dall’Irlanda al Canada nel XIX secolo e accusata di omicidio dal suo datore di lavoro.

La ragazza troverà un alleato nel dottor Simon Jordan, incaricato di aiutare Grace a capire e ricordare il suo oscuro passato. Egli dovrà tentare di resistere all’oscura attrazione che prova per la giovane e affascinante donna. I colloqui con il medico sono anche un espediente narrativo usato per compiere un viaggio all’interno della psiche di Grace, con ellissi continue e flashback che regaleranno allo spettatore una riflessione su importanti tematiche come la condizione femminile, il potere della memoria e le dinamiche di classe.

4. Pachinko (La moglie coreana)

Pachinko (La moglie coreana) è una serie televisiva statunitense, basata sul romanzo di Min Jin Lee. E’ ambientata in Corea nel 1915, quando il Paese era un protettorato giapponese. La protagonista è Sunja, figlia di una locandiera e di un contadino. La ragazza tenta di rifiutarsi di sottostare alle imposizioni dei futuri dittatori e per questo motivo il giovane coreano Koh Hansu si innamora di lei. Sunja resterà incinta di lui, ma scoprirà presto che Koh Hansu ha già una moglie in Giappone, per cui i due non si possono sposare. La ragazza decide così di interrompere il loro rapporto e lui torna in Giappone.

Si susseguono le vicende di quattro generazioni della famiglia coreana che (come anche Lenù ne L’amica geniale) spera di trovare un futuro migliore in un’altra terra (il Giappone), facendosi ispirare da un desiderio di riscatto sociale.

5. L’amore e la vita – Call the Midwife

L’amore e la vita – Call the Midwife è una serie britannica ideata da Heidi Thomas e basata sulle memorie di Jennifer Worth, raccontate nel libro Chiamate la levatrice (Call the Midwife: A True Story of the East End in the 1950s). Ambientata fra gli anni ’50 e ’60 nell’East End di Londra, questa serie racconta le vicende delle ostetriche e delle suore che lavorano in un convento infermieristico dell’ordine religioso anglicano situato a Poplar, un quartiere estremamente povero. Il loro lavoro consiste nell’aiutare a portare a termine le gravidanze e i parti delle donne della zona e accudire i loro numerosi neonati.

Come ne L’amica geniale, vengono esplorate tematiche sociali come la povertà, la condizione femminile e le relazioni umane, tramite lo sguardo critico e sensibile delle donne protagoniste.

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