La vita di papa Francesco è stata raccontata in diverse opere cinematografiche e televisive, ma una delle più complete e dettagliate è senza dubbio la miniserie Francesco, il Papa della gente, diretta da Daniele Luchetti e prodotta da Taodue Film. Questa produzione televisiva in due puntate offre un ritratto profondo del percorso umano e spirituale di Jorge Mario Bergoglio, partendo dalla sua giovinezza in Argentina fino alla sua elezione a pontefice nel 2013.
A differenza del film Chiamatemi Francesco – Il Papa della gente, che sintetizza il racconto in circa due ore, la miniserie approfondisce molteplici aspetti della vita del futuro papa, soffermandosi sulle vicende personali, le relazioni umane e il contesto storico in cui è maturata la sua vocazione religiosa e sociale.
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La trama racconta un viaggio lungo oltre 50 anni
La miniserie ripercorre oltre mezzo secolo di storia, intrecciando le vicende personali di Bergoglio con i drammatici eventi che hanno segnato l’Argentina. Il racconto inizia con Jorge ragazzo, un giovane come tanti, con una fidanzata, un gruppo di amici e una professoressa di Chimica, Esther Ballestrino, a cui resterà legato per tutta la vita.
La sua esistenza cambia radicalmente quando sente la chiamata della fede e decide di entrare nei Gesuiti, un ordine noto per il suo rigore e il suo impegno sociale. La formazione in seminario lo porta a maturare un forte senso di giustizia e una particolare attenzione verso i più deboli.
Negli anni ‘70, mentre il regime militare di Jorge Rafael Videla insanguina l’Argentina, padre Jorge viene nominato Provinciale dei Gesuiti, nonostante la sua giovane età. Questo incarico lo mette di fronte a decisioni difficili e dolorose: il futuro papa sceglie di proteggere le persone perseguitate dal regime, offrendo rifugio ai dissidenti e tentando di salvare quante più vite possibile. Tuttavia, questa posizione lo porta anche a subire critiche e accuse, e il peso delle scelte fatte durante la dittatura segnerà profondamente il suo cammino.
Il ritorno a Buenos Aires e l’impegno per gli ultimi
Dopo un periodo di allontanamento, durante il quale Bergoglio soggiorna in Germania per un dottorato in Teologia, torna in Argentina e diventa Arcivescovo di Buenos Aires. Qui si dedica con passione alla difesa degli emarginati, opponendosi alle ingiustizie e promuovendo una Chiesa più vicina ai poveri. È in questo periodo che sviluppa la sua visione pastorale improntata all’umiltà e alla semplicità, rifiutando privilegi e vivendo a stretto contatto con la gente comune.
La miniserie e il contesto storico
Uno degli aspetti più interessanti di Francesco, il Papa della gente è la capacità di ricostruire il contesto storico e sociale in cui si muove il protagonista. La serie non racconta solo la storia personale di Bergoglio, ma anche quella dell’Argentina e della Chiesa cattolica nel XX e XXI secolo.
Viene messo in evidenza il difficile rapporto tra la Chiesa e la dittatura militare, il dramma dei desaparecidos, il divario tra ricchi e poveri in America Latina e l’evoluzione del ruolo del clero all’interno della società. La regia di Daniele Luchetti evita un ritratto agiografico, mostrando un Bergoglio umano, con le sue fragilità e i suoi dubbi, ma sempre guidato dalla fede e dalla volontà di aiutare il prossimo.
La realizzazione della miniserie
Prodotta da Taodue Film su forte volontà di Pietro Valsecchi, la miniserie è stata girata in Argentina, Germania e Italia, con un cast internazionale e oltre 3.000 comparse. Le riprese sono durate 16 settimane, un periodo più lungo rispetto a molte altre produzioni televisive, segno della grande cura dedicata ai dettagli e alla fedeltà storica.
Il ruolo del giovane Jorge Bergoglio è stato affidato all’attore argentino Rodrigo de la Serna, mentre la fase più matura della sua vita è interpretata dal cileno Sergio Hernández. Entrambi gli attori hanno dato prova di grande intensità, riuscendo a trasmettere le emozioni e i conflitti interiori del futuro papa.
Un racconto emozionante e attuale
Francesco, il Papa della gente non è solo una biografia televisiva, ma anche un’opera che invita alla riflessione su temi universali: la fede, la giustizia sociale, il coraggio di opporsi all’oppressione e la necessità di una Chiesa più vicina ai bisognosi.
Attraverso un racconto intenso e coinvolgente, la miniserie offre una chiave di lettura più ampia della figura di papa Francesco, mostrando come il suo passato abbia influenzato il suo pontificato e la sua visione di una Chiesa “povera per i poveri”.