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Le splendide location della fiction Fuochi d’artificio

Dal Forte di Exilles alla Val di Susa, tutte le location di Fuochi d'artificio
fuochi d'artificio

la fiction sulla Resistenza in onda Rai 1, Fuochi d’artificio, ha come sfondo delle location meravigliose che mostrano tutta la bellezza del territorio montano italiano. Diretta da Susanna Nicchiarelli, la fiction Rai è ispirata all’omonimo romanzo di Andrea Bouchard.

Ambientata durante l’ultima fase della Seconda guerra mondiale, racconta la Resistenza attraverso lo sguardo e le azioni di un gruppo di adolescenti che, tra le vette delle Alpi piemontesi, scelgono di diventare parte attiva del cambiamento.

La serie tv va in onda il 15, 22 e 25 aprile, e non si tratta di una scelta casuale: la serie accompagna le celebrazioni per l’80º anniversario della Liberazione, intrecciando memoria storica e racconto televisivo con grande forza narrativa. Ecco tutte le location che fanno da sfondo alla serie tv.

Le location di “Fuochi d’artificio”: il cuore visivo della serie

Uno degli elementi più affascinanti di Fuochi d’artificio è proprio il suo legame profondo con il territorio. Le location scelte non fungono solo da sfondo, ma si trasformano in veri e propri protagonisti silenziosi della narrazione. L’intera serie è stata girata in Piemonte, tra vallate incastonate nella storia e panorami mozzafiato che danno respiro e profondità alla trama.

I paesaggi della Val di Susa e della Val Chisone accolgono lo spettatore in un viaggio visivo che riflette perfettamente l’anima combattiva dei giovani protagonisti. Luoghi come il Forte di Exilles, le strade antiche di Oulx, le borgate alpine di Bardonecchia e le atmosfere sospese di Cesana e Sestriere, sono stati ricreati con una cura quasi documentaristica, capace di restituire l’autenticità di un’epoca.

Queste location di Fuochi d’artificio diventano teatro naturale delle vicende, accentuando la durezza dell’inverno, la bellezza aspra della montagna e il senso di isolamento che accompagna le scelte coraggiose dei ragazzi. Il coinvolgimento diretto della città metropolitana di Torino e di diversi piccoli comuni — come Pragelato, Susa e Usseaux — ha reso possibile una ricostruzione storica densa di suggestioni visive.

Un racconto di guerra, amicizia e libertà

La trama si sviluppa nel 1944 e segue quattro adolescenti — Marta, Davide, Sara e Marco — che, pur essendo troppo giovani per imbracciare un fucile, trovano un modo per contribuire alla lotta contro fascisti e nazisti. Approfittando della loro età e del fatto che difficilmente vengono perquisiti, decidono di supportare i partigiani in segreto, agendo sotto l’identità di “Sandokan”, un nome fittizio che incarna il mito del ribelle.

Tra sentieri impervi, nascondigli tra le rocce e missioni rischiose sotto la neve, il gruppo riesce a entrare nel cuore della Resistenza, contribuendo in modo inatteso alla sua vittoria. Le loro storie si intrecciano con quelle degli adulti, ma conservano uno sguardo puro, quasi ingenuo, che rende ancora più toccante il contrasto con la brutalità del conflitto.

Fuochi d’artificio: un tributo visivo alla memoria

Fuochi d’artificio è molto più di una serie televisiva: è un omaggio alla forza delle nuove generazioni, alla memoria collettiva e a quei luoghi che hanno visto nascere la libertà. Le sue location non sono semplici coordinate geografiche, ma simboli di un passato che continua a parlarci. In esse si fondono natura, storia e cinema, creando un’esperienza immersiva che lascia il segno.

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