Negli ultimi anni, il termine incel è diventato sempre più noto nel dibattito pubblico, spesso associato a episodi di misoginia, estremismo e violenza. Gli incel (involuntary celibates, ovvero “celibi involontari”) sono membri di una sottocultura online costituita da individui, prevalentemente uomini eterosessuali, che attribuiscono la loro incapacità di instaurare relazioni sentimentali e/o sessuali a fattori esterni, come il loro aspetto fisico, senza considerare la possibilità di migliorare se stessi o la propria vita sociale. Questa comunità è spesso caratterizzata da sentimenti di risentimento, sessismo e talvolta incitamenti alla violenza.
La serie Adolescence, attualmente disponibile su Netflix, affronta il fenomeno degli incel attraverso la storia di Jamie, un tredicenne che, a seguito di un grave trauma familiare, si isola sempre di più dal mondo reale per rifugiarsi in quello virtuale. La serie esplora la crescita della mascolinità tossica nel contesto online e mostra come la frustrazione e il senso di ingiustizia possano sfociare in odio e misoginia. Uno dei momenti più significativi è il colloquio del protagonista con la psicologa, dove emergono chiaramente le influenze della comunità online incel, che diffonde idee di supremazia maschile e disprezzo verso le donne, colpevoli – secondo questa visione distorta – di non ricambiare il loro interesse romantico.
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Incel: l’inquietante realtà
La sottocultura incel è spesso legata a ideologie estremiste, che vanno dalla semplice autocommiserazione fino all’aperta misoginia e all’incitamento alla violenza. Secondo alcuni ricercatori, questo movimento ha radici nel concetto di supremazia maschile evoluzionista, che sostiene la teoria secondo cui gli uomini più attraenti hanno accesso alla maggior parte delle donne, mentre gli altri rimangono esclusi per cause biologiche e sociali indipendenti dalla loro volontà.
Questa comunità online è stata più volte criticata dai media e dagli esperti, soprattutto per la diffusione di concetti pericolosi come la cultura dello stupro, il nichilismo estremo e il supporto alla violenza sessuale e non solo. Gli incel spesso attribuiscono la propria condizione a fattori esterni, invece di considerare la possibilità di migliorare la propria situazione attraverso il cambiamento personale e la crescita emotiva.
Come Adolescence esplora il mondo degli incel
La serie Netflix Adolescence, diretta da Stephen Graham e Jack Thorne e basata su un progetto ideato da Philip Barantini, si distingue per la sua capacità di immergere lo spettatore nel mondo della solitudine adolescenziale e della vulnerabilità giovanile. Il realismo della regia, che utilizza lunghi piano-sequenza, rende l’esperienza ancora più intensa e coinvolgente. La vicenda è parzialmente ispirata a una storia vera, e gli autori non hanno tralasciato nessun dettaglio.
L’opera non si limita a mostrare il lato più superficiale del fenomeno incel, ma lo approfondisce in tutte le sue sfaccettature, esplorando come la frustrazione e il disagio psicologico possano trasformarsi in odio e isolamento. Il protagonista, Jamie, non è un semplice stereotipo, ma un personaggio complesso, che rappresenta il percorso di molti giovani che, per vari motivi, finiscono intrappolati in dinamiche autodistruttive.