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Lucio Corsi e la canzone offensiva, ecco che succede: Eurovision a rischio?

Una lettera al cantante che rappresenterà l'Italia all'Eurovision invitandolo a non usare termini come zingaro
lucio corsi

La musica ha il potere di evocare emozioni, raccontare storie e accendere dibattiti. È proprio quello che è accaduto a Lucio Corsi. Dopo il successo ottenuto grazie alla sua partecipazione al festival di Sanremo 2025, e prossimamente all’Eurovision, l’attenzione del grande pubblico è tornata anche sulle sue produzioni passate, riscoprendo pezzi che erano rimasti in secondo piano.

Tuttavia, questa rinnovata esposizione ha portato con sé anche critiche inaspettate, in particolare da parte di Nikolic’, scrittore e attivista Rom. La polemica riguarda un passaggio del testo della canzone Altalena Boy del 2015. Nella canzone il protagonista, un bambino che scompare misteriosamente, viene descritto in modi diversi a seconda delle ipotesi che circolino sulla sua scomparsa. Tra le varie possibilità, il brano cita anche: “L’hanno preso gli zingari / E l’han portato al campo fuori Roma”.

Un’espressione che, secondo Nikolic’, alimenta uno stereotipo dannoso che storicamente ha visto il popolo Rom associato al rapimento di bambini, a dispetto del fatto che tale credenza sia del tutto infondata. Una narrazione pericolosa, secondo l’attivista, che ha deciso di scrivere direttamente a Lucio Corsi, pubblicando una lettera aperta sui suoi canali social.

La critica pubblicata sui social

Nella sua lettera sottolinea come la frase sia particolarmente offensiva per la comunità Rom, che da secoli lotta contro pregiudizi e discriminazioni. Secondo lui, la parola zingaro è intrinsecamente negativa e richiama un passato di esclusione e sofferenza.

Pur riconoscendo che l’intento di Corsi possa non essere stato offensivo, l’attivista sottolinea un punto fondamentale: l’arte ha un impatto sulla società e i suoi messaggi devono essere valutati con attenzione. Anche in un contesto narrativo o immaginifico, l’uso di stereotipi può contribuire a rafforzare discriminazioni preesistenti.

Per questo motivo, Nikolic’, avanza una serie di richieste pubbliche a Lucio Corsi:

  • Dichiarazione pubblica: un riconoscimento ufficiale del problema e un impegno a non riproporre stereotipi dannosi nei suoi testi e nella sua musica.
  • Modifica o ritiro della canzone: una revisione del testo per eliminare il riferimento ai rom o, in alternativa, l’impegno a non eseguire, né promuovere ulteriormente il brano che sia di persona o attraverso le svariate possibili piattaforme streaming e cessare la sua vendita e diffusione in ogni forma.
  • Incontro di sensibilizzazione: la disponibilità a confrontarsi con attivisti e associazioni rom per comprendere meglio l’impatto di tali narrazioni sulla nostra comunità.
  • Gesto concreto di riparazione: un sostegno a campagne di sensibilizzazione contro i pregiudizi sul popolo Rom.

E Lucio Corsi?

Al momento, il cantautore non ha ancora risposto pubblicamente alla lettera, lasciando aperta la questione. L’artista toscano si è sempre distinto per una poetica surreale e visionaria, spesso ispirata a racconti fantastici. Tuttavia, come sottolinea Nikolic’, anche la fantasia ha delle responsabilità quando entra in contatto con realtà sociali sensibili.

Ora resta vedere come Lucio Corsi deciderà di affrontare la questione: accetterà il dialogo o difenderà la sua opera come pure creazione artistica? Ma soprattutto, questa situazione influenzerà la sua partecipazione all’Eurovision?

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