Vincent van Gogh è una delle figure più emblematiche della storia dell’arte. La sua vita tormentata si riflette in ogni pennellata dei suoi quadri. Ma ciò che spesso sfugge è quanto i luoghi abbiano giocato un ruolo fondamentale nella vita del pittore, come fonte di ispirazione per i suoi capolavori.
Ogni città in cui ha vissuto corrisponde a una svolta creativa, a un’evoluzione emotiva che prende forma attraverso paesaggi, città e spazi interiori.
Con il nuovo appuntamento di Ulisse – Il piacere della scoperta, in onda il 7 aprile su Rai1, Alberto Angela inaugura un viaggio visivo ed emozionale attraverso le location che hanno segnato la vita e l’opera di Van Gogh. Ecco quali sono e dove si trovano (per chi avesse voglia di visitarle e ripercorrere la vita del celebre pittore).
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Le location di Ulisse su Van Gogh
Il viaggio inizia da Zundert, un piccolo villaggio nei Paesi Bassi, dove Vincent nasce nel 1853. Cresciuto in una famiglia protestante, Van Gogh sviluppa fin da piccolo un legame profondo con il paesaggio rurale, con la semplicità dei campi e il ritmo lento della vita contadina. Questo primo contatto con la natura lascerà un segno indelebile, che riaffiora in molte delle sue opere più intime e genuine.
Seconda tappa fondamentale nella vita del pittore è Londra, dove si trasferisce a 20 anni. Londra, città vivace e culturalmente stimolante. Vive a Stockwell, al numero 87 di Hackford Road, e lavora come mercante d’arte. Qui si immerge nella letteratura inglese, visita musei, respira un’atmosfera cosmopolita che allarga i suoi orizzonti. Londra non entra direttamente nei suoi dipinti, ma influenza la sua formazione e la sua sensibilità.
Tra il Belgio e i Paesi Bassi
Il distretto minerario del Borinage, in Belgio, rappresenta uno dei momenti più drammatici del percorso umano di Van Gogh. Qui vive tra i minatori, condivide la loro povertà e le loro difficoltà. L’arte ancora non ha preso forma definitiva, ma il senso di empatia che nasce da questo contesto si tradurrà in una pittura profondamente umana e attenta al dolore. Rientrato nei Paesi Bassi, Van Gogh si stabilisce a Nuenen, dove comincia a dipingere con intensità crescente. I toni sono scuri, le scene cupe, ma cariche di verità. Qui nasce I mangiatori di patate, emblema della sua prima fase pittorica, fortemente influenzata dalla vita contadina e dai maestri olandesi del Seicento.
Il passaggio a Anversa segna un breve periodo di studio all’Accademia di Belle Arti. Nonostante il contesto non fosse affine al suo spirito ribelle, qui Van Gogh entra in contatto con l’arte giapponese e con l’opera di Rubens. Sono suggestioni visive che iniziano a cambiare la sua idea di colore e composizione, in vista della rivoluzione parigina.
Parigi: il risveglio del colore
L’arrivo a Parigi nel 1886 rappresenta una svolta. Ospite del fratello Theo, Van Gogh entra in contatto con gli Impressionisti e i Post-Impressionisti. Le vie di Montmartre, i caffè, i ponti sulla Senna diventano spazi ispiratori. Abbandona le tonalità cupe e adotta una tavolozza luminosa. Qui fioriscono le prime nature morte con fiori, preludio ai celebri Girasoli. Parigi lo trasforma, facendogli scoprire una pittura più libera e vibrante.
Arles: il sogno del Sud e la Casa Gialla
Spinto dal desiderio di luce e serenità, Van Gogh si trasferisce ad Arles. Innamorato della Provenza, dei suoi campi di girasole e dei cieli infuocati, trova in questa location la musa perfetta. Affitta la Casa Gialla, sognando una comunità di artisti. In poco più di un anno realizza oltre 300 opere, tra cui La camera di Vincent, Il caffè di notte, Campo di grano con cipressi. Arles è la culla del suo stile più personale e potente.
Saint-Rémy-de-Provence: arte nel silenzio della follia
Dopo una crisi psicotica, Van Gogh si ricovera volontariamente a Saint-Rémy-de-Provence, nel manicomio di Saint-Paul-de-Mausole. Anche in questa fase difficile, il paesaggio provenzale non smette di parlargli. Dalla finestra della sua stanza nascono opere straordinarie come Notte stellata, Gli Iris e i cicli dedicati agli ulivi e ai cipressi. Il confine tra realtà e visione si fa sempre più sottile, e l’arte diventa rifugio e respiro.
Auvers-sur-Oise: l’epilogo tra bellezza e tormento
L’ultimo capitolo della vita di Van Gogh si svolge ad Auvers-sur-Oise, villaggio a nord di Parigi. In appena 70 giorni realizza circa 80 opere, immerse in un’atmosfera sospesa tra inquietudine e meraviglia. La chiesa di Auvers, Il ritratto del dottor Gachet, Campo di grano con volo di corvi raccontano un’anima fragile ma ancora capace di cogliere la potenza del mondo intorno a sé.
Le location di Van Gogh come specchi interiori
In Ulisse – Van Gogh, i colori dell’eternità, i luoghi non sono semplici scenari ma veri e propri specchi dell’anima. Ogni città, ogni campagna, ogni finestra affacciata su un campo è un capitolo della sua interiorità. Grazie alla narrazione di Alberto Angela, queste location diventano accessi privilegiati per comprendere non solo l’artista, ma soprattutto l’uomo che ha trasformato la sofferenza in luce e la solitudine in arte eterna.
Quando vedere Ulisse Van Gogh in TV
Ulisse – Van Gogh, i colori dell’eternità va in onda lunedì 7 aprile 2025 in prima serata su Rai 1 alle ore 21:30. La puntata sarà disponibile anche in diretta streaming e successivamente on demand su RaiPlay, per rivivere questo viaggio unico nel mondo e nei luoghi di uno degli artisti più amati e tormentati di sempre.